lunedì 31 ottobre 2016

Pizza alla marinara con farina ai multicereali


Oggi a Light and Tasty si parla di pizza!
Ma chi ha detto che la pizza fa ingrassare? e che dà problemi di digeribilità?
A queste domande si risponde facilmente, in realtà la pizza, se poco farcita, non dà più calorie di un piatto di pasta e se viene utilizzato poco lievito, e preparata con lunga lievitazione, la digeribilità è assicurata.
Altro interessante aspetto, è la qualità della farina, se si utilizza una farina integrale o multicereali, si assumeranno un quantitativo maggiore di fibre,che contribuirà a contrastare l'assorbimento dei grassi, esercitando un effetto protettivo nei confronti dell’obesità e del diabete e riducendo l’incidenza delle sindromi metaboliche.

Ma ora ecco la mia ricetta...
Pizza napoletana alla marinara, farcitura minima, ma di gran gusto...volendo poi dopo la cottura è possibile personalizzare con qualche scaglia di Parmigiano (secondo me ci sta benissimo! )






Ingredienti per 4 pizze

Impasto
600g di farina Multicereali  Molino Grassi
420 g di acqua circa
5 g di lievito di birra in panetto
15g di sale

Farcitura
passata di pomodoro
sale
zucchero
aglio
origano
olio evo
Parmigiano reggiano


Sciogliere il lievito in un poco di acqua prendendola da quella dosata.
Inserire in impastatrice la farina, il lievito sciolto e l'acqua. impastare un poco e poi aggiungere il sale, procedre con l'impastatrice per circa 20 minuti. Lasciare lievitare per un'oretta e poi posizionare in una ciotola unta con un goccio d'olio e lasciare in frigo per 24 ore.
lievitazione dopo frigo

Riprendere l'impasto sgonfiarlo, dividerlo in 4 pezzi uguali e preparare i panetti.
Nel prepararli ricordarsi di dare le pieghe, tirando da un lato una parte e poi ripiegando al centro (ecco un video che spiega meglio), così per due, tra volte, rigirarlo su stesso.


Il condimento va preparato con anticipo, in 4 bicchieri, uno per ogni pizza, inserire: 1 spicchio di aglio spellato tagliato a metà (che poi verrà tolto), 2 cucchiai colmi di passata, 1 cucchiino di olio evo, 2 pizzichi di sale e 1 pizzico di zucchero e 2 pizzichi di origano, mescolare prima di farcire.

Lasciare lievitare a temperatura ambiente coperto di pellicola per 3-4 ore, fino al raddoppio.
Passato il tempo, riscaldare il forno alla massima temperatura insieme alla teglia che servirà per la cottura, senza mai aprire lo sportello.
Scaldare una padella larga sul fuoco (io la piadiniera), utile per la prima parte della cottura, in modo da ottenere il classico cornicione.

Prendere i panetti e stenderne uno alla volta, il ripiano deve essere spolverato con farina di semola, e senza usare il mattarello ma allargandolo con le mani si inizia a stendere, dal centro verso il bordo e poi,se si vuole fare come i pizzaioli veri, facendolo debordare roteandolo, in modo che avvenga un’estensione più delicata (ecco questa fase non mi è venuta al meglio).

Passare la pasta così allargata sulla piadiniera, già caldissima,  e posizionare a fuoco alto, lasciar cuocere 2-3 minuti, poi togliere dal fuoco condire velocemente, passare nell'altra teglia, appena tolta  dal forno e rimettere a cuocere nel forno per 4-5 minuti.

Servire subito, in modo che risulti ben calda, volendo si può aggiungere qualche scaglia di formaggio Parmigiano (io lo consiglio!).

Ecco le altre proposte...

Pizza di kamut con verdure grigliate di Carla Emilia  del blog Un'arbanella di basilico

Crackers integrali al gusto pizza di Consuelo del blog I biscotti della zia

Pizza senza lievito e senza latticini di Daniela del blog Mani in pasta qb

Pizza senza glutine di Eva del blog In cucina da Eva

sabato 29 ottobre 2016

I fagioli all'uccelletto



Oggi è la Giornata Nazionale dei Fagioli e io, che adoro questi legumi, ne con orgoglio l’Ambasciatrice!

Se volete conoscere qualche informazione o approfondimento sull'argomento vi consiglio di leggere l'articolo sul blog di AIFB.



Qui, vi presenterò solo la ricetta che ho pensato di preparare:

 i fagioli all'uccelletto, un piatto della tradizione toscana.

Come per tutte le ricette della tradizione, anche in questo caso abbiamo diverse varianti.
I fagioli cannellini pare siano quelli corretti per la ricetta classica, ma nel Mugello per esempio usano i fagioli monachini e in altre zone anche i borlotti. Per non parlare poi del soffritto,  alcuni utilizzano olio, aglio e salvia, altri esclusivamente salvia.
Per evitare di entrare nella disputa, che non lascia spazio a una soluzione certa, mi sono affidata al grande maestro Pellegrino. Sì, proprio l’Artusi. Nella sua opera La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, riporta questa ricetta (n.384) denominandola “Fagiuoli a guisa d’uccellini”. Un nome curioso, sulla cui origine sono state avanzate numerose supposizioni: c'è chi sostiene che il motivo sia l'utilizzo della salvia, erba aromatica tradizionalmente utilizzata per cucinare gli uccellini arrosto e c'è chi invece opterebbe per un riferimento ai tempi antichi, quando questi fagioli erano cucinati assieme agli uccellini per risolvere l'intera cena della famiglia.

Ma passiamo alla ricetta, le dosi sono mie (visto che lui le omette), mentre procedimento e ingredienti sono dell’Artusi.





Ingredienti per 4 persone

250g fagioli cannellini secchi
500g di passata di pomodoro
50ml di olio extravergine d’oliva
5 foglie di salvia
Sale e pepe






Mettere in ammollo i fagioli per circa 6 ore.
Cuocere i fagioli in acqua fredda per circa 2 ore, mantenendo il fuoco basso e senza salarli, (accortezze utili ad evitare che si rompa la buccia, infatti i cannellini sono molto delicati).
Scolare.
In un tegame di coccio scaldare l’olio con le foglie di salvia, non appena sfrigola aggiungere i fagioli cotti. Aggiustare di sale e pepe.
Mescolare con un cucchiaio di legno e dopo 4-5 minuti unire la salsa di pomodoro.
Lasciare insaporire per 8-10 minuti, ricontrollare il gusto e aggiungere sale, se ce ne fosse bisogno.
Servirli ben caldi come contorno al lesso (lo dice il grande Maestro), oppure come piatto unico.


martedì 25 ottobre 2016

Babka per Re-Cake 2.0


Babka è un pane dolce polacco, che viene preparato in occasione della  Domenica di Pasqua per celebrare la resurrezione di Cristo.
E' un prodotto lievitato ricco per la presenza elevata di burro e uova, inoltre può essere farcito con uvetta, cioccolato, frutta essiccata.
Ad ottobre Re-Cake 2.0 lo ha proposto come tema del mese, ed io che era già da un po' che me lo stavo studiando non ho perso l'occasione di provarlo!
Ho seguito alla lettera la ricetta indicata, ho aggiunto il burro dopo che l'impasto risultava incordato, solo per cercare di farlo assorbire in modo omogeneo e per evitare che contrasti la formazione di maglia glutinica.
Ho fatto però due errori evidenti: tritato troppo la frutta secca, ed ho arrotolato poco le due parti dando poco "movimento" alle trecce
Poteva essere piacevole sgranocchiare pezzetti di pistacchio assieme alla pasta brioches e vedere l'interno delle trecce più "strisce" di ganache al cioccolato.

Nonostante tutti i miei errori, questo dolce è favoloso e la prossima volta non sbaglierò di certo!
Grazie della ricetta!




Ingredienti
per due babka

per l’impasto
530 g farina 00
150 g burro
100 g zucchero
3 uova
12 g lievito di birra fresco
1 limone
120 ml di acqua

per il ripieno
130 g cioccolato fondente
120 g burro
100 g noci pecan (io pistacchi)
50 g zucchero a velo
30 g cacao amaro
2 cucchiai di zucchero semolato

per finire
40 g miele
2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio
2 cucchiai di acqua











Preparare l’impasto: versare la farina, lo zucchero, il lievito (sciolto precedentemente in metà dell’acqua -prevista- tiepida) e la buccia grattugiata del limone in una terrina.
Aggiungere le uova e l’acqua al centro, iniziare a impastare per circa 5-6 minuti.

Quando l'impasto risulta incordato aggiungere il burro a pomata e continuare ad impastare per altri 10-15 minuti. L’impasto finale deve essere elastico e piuttosto colloso.
Coprire con della pellicola e lasciar lievitare per 1ora e mezza a temperatura ambiente, e almeno 2 ore nel frigorifero, meglio tutta la notte in frigorifero (questo riposo, con lievitazione a freddo lo rendo più facile a distendersi con il mattarello).

Preparare il ripieno: far sciogliere il burro con il cioccolato a bagnomaria, aggiungere lo zucchero a velo e il cacao, mescolare bene il tutto e tenere al fresco per 10 minuti.
A parte, tritare grossolanamente le noci pecan o i pistacchi (non fate il mio errore che risultavano tritate troppo fini).

Preparazione treccia: riprendere l’impasto, dividerlo a metà e stendere una metà in un rettangolo di circa 30x40cm (attenzione mantenete queste dimensioni!) Spalmarlo con metà della crema di cioccolato, cospargere con 1 cucchiaio di zucchero e metà delle noci. Arrotolare sul lato più lungo, poi tagliare completamente il rotolo a metà nellla sua lunghezza, girare verso l'alto la parte tagliata e intrecciare le due metà, e disporre la treccia ottenuta in una teglia di 22x8cm (foderata con della carta forno).

Ripetere tutto ciò con l’altra metà dell’impasto.

dopo cottura
prima della lievitazione

























Lasciar lievitare a temperatura ambiente per 1ora poi infornare a 180°C, per 30 minuti, o fino a quando uno stecchino uscirà asciutto.

Preparare lo sciroppo per finire il dolce
Scaldare leggermente il miele con l’acqua di fiori d’arancia e l’acqua, spennellare le trecce appena sfornate.

Lasciare raffreddare prima di tagliarle, altrimenti, essendo molto soffice tende a schiacciarsi... è ottimo anche il giorno successivo...sempre che non venga divorato prima!

Questa ricetta partecipa a Re-cake

lunedì 24 ottobre 2016

Insalata di pollo, pompelmo e anacardi




Oggi a Light and Tasty presentiamo il Pompelmo, un agrume poco utilizzato in cucina, sempre relegato a produrre solo spremute ed essere consumato da chi spera di "bruciare" grassi!
Bè, non è solo così!
E' un prezioso alimento disinfettante e stimolante dell’apparato digerente, se ne consiglia l’assunzione a fine pasto, soprattutto se abbondante, perchè stimola la secrezione dei succhi gastrici ed aumenta la motilità intestinale migliorando la digestione.
Oltre a proteggere lo stomaco, depura il fegato, aiuta il corpo a smaltire grassi e tossine, abbassa il colesterolo.
E' ricco di sali minerali,  vitamina C, vitamina A e di vitamine del gruppo B, presenta la naringenina, un flavonoide che ha attività antiossidante e antitumorale, oltre al limonene, responsabile del gusto acido che possiede proprietà antitumorali.
Un unico neo, il pompelmo modifica l'assorbimento di alcuni farmaci, rallendandone l'assorbimento, sono soprattutto le statine, alcuni antibiotici e sedativi, quindi parlatene con il medico se vi piace e ne consumate in quantità!
Ma ecco la mia proposta, una semplce insalata, ma dal gusto particolare e piacevole!



Ingredienti per 2 persone

3 fette di petto di pollo (300g)
1 pompelmo rosa
1/2 scatoletta di mais dolce
100g di songino
50g di anacardi
olio evo
sale e pepe






Cuocere su una griglia ben calda a fuoco alto le fette di pollo, girandole a metà cottura. Togliere dalla griglia, condire con un pizzico di sale e pepe e un poco di olio. Tagliare a piccoli pezzi.
Pelare al vivo il pompelmo rosa, posizionandosi su di un piatto fondo in modo da raccogliere il succo che ne deriva.
Mondare e lavare il songino, asciugandolo bene con la centrifuga.
Preparare due piatti fondi, mettere il songino, sopra i chicchi di mais e gli anacardi.
Preparare l'emulsione di condimento: in una scodella mettere due cucchiai di olio, il succo di pompelmo raccolto il sale e il pepe, mescolare con una forchetta, in modo da sciogliere il sale.
Condire il piatto preparato e infine aggiungere il pollo e gli spicchi di pompelmo pelati al vivo.
Servire subito (altrimenti l'acidità del succo "cuoce" il songino).

Proposte con il pompelmo:

Carla Emilia: Insalata di pompelmo del blog Un'arbanella di basilico

Consuelo Budino al pompelmo rosso e sciroppo d’acero  del blog I biscotti della zia

Daniela Millefoglie di pompelmo del blog Mani in pasta qb

Eva: Succo di frutta pompelmo e arancia  del blog In cucina da Eva

sabato 22 ottobre 2016

Torta di cavolfiore


Questo mese sono riuscita a partecipare al Recipe-tionist, ho già perso qualche appuntamento, a volte non riuscivo a preparare la ricetta altre volte a postare, il risultato però non cambia... ho mancato all'appuntamento e  questo mi spiace proprio, visto che questo gioco lo apprezzo e lo considero uno dei più carini e simpatici del web!
Questo mese la vincitrice è Mapi, il suo blog è favoloso, con piatti particolari e di gran gusto.
Si trovano ricette tratte da libri di chef famosi e sempre spiegate nei minimi dettagli con anche le motivazioni delle eventuali variazioni; insomma una vera e propria miniera di informazioni utili!
Cosa fate ancora qui? Correte a leggere e a condividere le sue ricette, in modo da poter partecipare al Recipe-tionist, non perdete tempo!
Ho scelto questa torta di cavolfione, ricetta di Yotam Ottolenghi, di cui ho una stima infinita.
Non ho fatto grandi variazioni, ho dovuto sostituire i semi di nigella, che non  ho trovato in commercio e per questo ho usato il carvi, inoltre ho cotto a vapore il cavolfiore.
Naturlamente è risultata ottima e avendone avanzata una parte l'ho riproposta il giorno successivo ed effettivamente era ancora più buona! Proprio come sosteneva Maria Pia!



Torta di Cavolfiore
Da: Yotam Ottolenghi - Plenty More - Ebury Press

Ingredienti
600g di cavolfiore ridotto in cimette
170 g di cipolla rossa (1 media)
75 ml di olio extravergine di oliva
½ cucchiaino di rosmarino finemente tritato
7 uova (io e Mapi: 5 uova e 150 ml di latte)
15 g di basilico tritato
120 g di farina setacciata
1 ½ cucchiaino di lievito per torte salate
1/3 di cucchiaino di curcuma
150 g di parmigiano grattugiato (io 100g)
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaino di semi di nigella (io carvi)
Sale
Pepe
Burro per ungere la teglia


Mettere le cimette di cavolfiore in una pentola capiente, unire un cucchiaino di sale e coprire con acqua. Portare  a bollore e far sobbollire piano per 15 minuti circa, o finché saranno morbide. Scolarle in un colapasta eliminando l'acqua in eccesso. (Al fine di preservare quanto più possibile le proprietà nutritive del cavolfiore, io ho fatto il contrario: ho riempito una pentola capiente di acqua, l'ho portata a bollore, quindi ho salato e messo a lessare prima il torso ridotto a dadini - vedi note - e poi le cimette, nota di Mapi).
Nota personale:ho cotto il cavolfiore  a vapore con il Bimby (varoma per 25 min con boccale a 1l di acqua e vel 1).

Tagliare dalla cipolla 4 fette circolari spesse circa  mezzo cm e mettere da parte.
Tritare il resto della cipolla e metterlo in un tegame a fondo spesso con tutto l'olio e il rosmarino tritato, facendo cuocere a fiamma bassissima per circa 10 minuti su fuoco medio, finché sarà morbida.

Far raffreddare, poi versare in una ciotola capiente. Unire le uova e il basilico e mescolare bene. Aggiungere farina, lievito, curcuma, Parmigiano, un cucchiaino di sale fino e pepe a piacere.
Amalgamare per ottenere un composto liscio, quindi unire le cimette di cavolfiore lessate mescolando delicatamente in modo da non romperle.

Foderare uno stampo da 22 cm di diametro con carta forno e ungere con burro fuso, quindi spolverizzare con i semi di sesamo e quelli di nigella (io, carvi) mischiati in modo che si attacchino ai bordi.
Versare il composto e decorare con le fette di cipolla tenute da parte.

Cuocere in forno preriscaldato a 180 °C per circa 30 minuti, finché la torta sarà ben dorata e una lama inserita nel centro della preparazione uscirà pulita.

Far riposare almeno 20 minuti a temperatura ambiente prima di servire.
.
Con questa ricetta partecipo al Recipe-tionist di ottobre

mercoledì 19 ottobre 2016

Las Tapas ....in fondo al mar!


La Mai questo mese ci ha davvero messo alla prova! Come vincitrice del contest più simpatico del web - l'MTChallenge, ovviamente - ha avuto la possibilità di scegliere il piatto da preparare per la sfida. E lei che fa? Non solo sceglie ben tre preparazioni al posto di una (arg), ma vuole pure un fil rouge che le colleghi tutte quante (doppio e triplo arg). Per la precisione, la tripletta in questione è composta di Tapas, con una Tapa classica, da “compartir” come si dice in Spagna, un Pinchos, ovvero un gustoso spiedino, e un Montadito, delizioso paninetto ripieno di ogni prelibatezza.
Così ho iniziato a meditare sul da farsi: io solitamente cucino, cucino, cucino, sono sempre presa dai colori e dagli ingredienti, ma faccio fatica a trovare legami che vadano al di là degli abbinamenti di gusto. Insomma, sono la solita “tanta sostanza e poca filosofia”.
Trovare un tema a cui legare i tre piatti, dunque, si è rivelato più difficile del previsto. Sapevo solamente di voler preparare qualcosa con il pesce. Poi tutto d'un tratto l'illuminazione: pesce, mare, aperitivo di festa... “In fondo al mar”. Mi sono ricordata di questa canzone presente nella colonna sonora della Sirenetta, molto gettonata quando mio nipote era piccolo. Lui, a 3 anni, era perdutamente innamorato di Ariel.
Così ho pensato alle mazzancolle (crostacei),  alle seppie (molluschi) e al salmone (pesce) ... si lo so il salmone non è prettamente marino, ma se conoscete la canzone in versione integrale, il salmone è citato...eccome!

E sulle note della canzone, e sì perchè questo post ha pure la colonna sonora,  ecco le ricette...



Las tapas

Tapa: Insalata tiepida di seppie all'arancia
Pinchos: Mazzancolle impanate e grigliate
Montaditos al salmone Tataki con maionese ai peperoni

Ingredienti per 4 persone
Tapa
2 seppie medie
1 arancia
1 spicchio di aglio
2 cucchiai di olio evo

Pinchos
12 mazzancolle
pane grattugiato
prezzemolo
1 cucchiaino di olio evo

Montaditos
4 panini all'olio ovali homemade
maionese ai peperoni (1 peperone rosso e maionese)
1 fetta spessa di salmone
sesamo nero
foglie di lattughino


Montaditos

Preparare, per primo, i panini all'olio seguendo la ricetta qui, (io preferisco i panini ovali e per questo per tagliarli ho utilizzato la formina delle barchette) e poi, come secondo ingrediente, la maionese ai peperoni: arrostire sul fornello 1 peperone rosso, asciugarlo al meglio con lo scottex e frullarlo, inserirlo nella maionese con movimenti dal basso verso l'alto per non smontarla.


Cuocere il salmone: togliere la pelle (posizionare il trancio con la pelle rivolta verso il taglire e procedere con un coltello affilato tra carne e pelle, tenendo ben fermo con l'altra mano) e cospargerlo con semi di sesamo nero,  pressando bene in modo che i semi rimangano fissati alla superficie. Ungere con pochissimo olio una piastra, scaldare a fuoco altro e posizionare la fetta di salmone, cuocere circa 5 minuti per lato (ma tutto dipende dallo spessore, all'interno deve rimanere rosa acceso). Aggiustare di sale.
Lasciare raffreddare e poi affettare.
Tagliare il panino spalmare  la maionese aromatizzata, mettere qualche foglia di lattughino e il salmone "scaloppato" (affettato).

Tapa

Affettare le seppie, pdopo avrle lavate e pulite.
Rosolare lo spicchio di aglio  nell'olio evo, togliere lo spicchio aggiungere gli anelli di seppia, saltare velocemente per 4-6 minuti.
Sfumare con il succo di arancia, aggiustare di sale e finire di cuocere per altri 3-4 minuti a fiamma alta.
Al termine della cottura cospargere di scorzette di arancia a filettini.


Pinchos

Togliere il carapace e la testa alle mazzancolle, mantenendo la coda (giusto per effetto estetico), con un pennello ungere leggermente l'addome dei crostacei.
Preparare la panatura: tritare il prezzemolo e miscelare con il pane grattugiato.
Infilzare in spedini 3 mazzancolle, passarle nella panatura e pressare bene.
Cuocere su piasta ben calda per circa 5 minuti, girando di tanto in tanto.
Servire con un poco di salsa ai peperoni.

Servire assieme, possibilmente tiepidi.

Passo e chiudo..... ricordandovi che queste ricette partecipano alla sfida n.60 dell'MTC

 

lunedì 17 ottobre 2016

Vellutata di finocchi e carote con il Bimby


Inizia la produzione di finocchi, quest'anno nel mio orto sono davvero bellissimi, non sempre accade, ma conosciamo davvero questo ortaggio?
Il finocchio è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Ombrellifere, molto diffusa nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, e pare sia originaria dell’Asia Minore.
L’aroma del finocchio si deve alla presenza di anetolo, un’essenza che viene adoperata per la preparazione di liquori quali la sambuca, il pastis e l’anisette in Francia.

Questo ortaggio apporta solo 31 calorie su 100g, è povero di grassi ma molto ricco di fibre, quindi è un alimento particolarmente indicato per le diete ipocaloriche.
E' molto ricco di sali minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo, utili per rinforzare le ossa e per prevenire crampi e stanchezza, contiene molte vitamine, in particolare la vitamina A, il gruppo B e la C, essenziale però è il consumo a crudo, per riuscire ad assumerle, magari in insalata.

Pare abbia un'azione disintossicante e contribuisca al miglioramento delle funzioni epatiche, ha effetti diuretici aiutando l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo, ed è indicato in caso di inappetenza, dato che stimola l’appetito e la secrezione gastrica attraverso l’azione dei suoi aromi (anetolo).
E' riconosciuto anche come erba officinale, infatti è un ottimo rimedio per i problemi di digestione, in quanto contrasta i processi fermentativi, quante tisane al finocchio ho fatto bere al mio ragazzo nei primi giorni di vita, proprio per evitare le coliche gassose, tipiche dei lattanti.

Dopo questo elenco infinito di proprietà come è possibile non utilizzarlo in cucina... di deve assolutamente, e quindi ecco la rubrica Light and Tasty che vi propone qualche ricetta....




Ingredienti per 4 persone

600g di finocchi
400g di carote
50g di cipolla
25g di olio evo
750ml di acqua
100ml di latte scremato
sale e pepe





Inserire nel boccale la cipolla affettata e l'olio, impostare 2 minuti a 90°C vel 2 per preparare il soffritto.

Aggiungere le carote e i finocchi tagliati grossolanamente, frullare a vel 6 per 10 sec, in modo da tritare grossolanamente.

Aggiungere 750ml di acqua ed impostare 35 minuti a 100°C.

Finita la cottura, allungare con il latte e frullare per 15 sec a vel.10.

Servire tiepida, con o senza crostini.

Ecco qualche idea per cucinare i finocchi...

Carla Emilia: Crema rosata del blog Un'arbanella di basilico

Consuelo: Risotto al finocchio e pere mantecato all’olio di tartufo  del blog I biscotti della zia

Daniela  Insalata di finocchi e fichi d’India del blog Mani in pasta
qb

Eva Tisana al finocchio del blog In cucina da Eva

domenica 16 ottobre 2016

Pane al pepe verde



Oggi ricorre la Giornata Mondiale del Pane, World Bread Day, da anni festeggio questo giorno pubblicando la ricetta di un pane e partecipando alla raccolta internazionale organizzata da foodblogger tedesca Zorra del blog Kochtopf.
Quest'anno però ho un motivo in più per pubblicare, infatti l'associazione foodblogger italiane,AIFB, a cui appartengo, ha organizzato un Calendario del Cibo Italiano, un progetto immenso, tramite il quale ogni giorno si presenterà un piatto diverso per cercare di approfondire e conoscere meglio la nostra tradizione culinaria. Oggi naturalmente è la giornata del pane!
Per questa occasione ho preparato un pane aromatizzato, la ricetta è delle Sorelle Simili, tratta dal libro "Pane e Roba dolce".Il profumo di questo pane è fantastico, in quanto oltre all'aroma di pane fresco abbiamo in associazione quello del pepe, all'assaggio quest'ultimo non è invadente, ma sicuramente piacevole, rendendolo ottimale con determinati piatti. Infatti anche le Sorelle lo consigliano in abbinamento ai formaggi e alle insalate, ed io concordo pienamente!
Ecco la ricetta  con cui partecipo al Calendario del Cibo Italiano, ambasciatrice di oggi é Sonia Nieri Turini:



Ingredienti per 2 pagnotte

450g di farina 0
15g di lievito di birra
250-270g di acqua
5g di sale
2 cucchiai di olio evo
2 cucchiaini colmi di pepe verde in salamoia


Prima di tutto dosare il pepe verde e lavare con acqua corrente dopo averlo messo in un colino.
Asciugarlo con carta assorbente e poi schiacciarlo leggermente con un batticarni.


In una ciotola sbriciolare il lievito, scioglierlo in 200g di acqua , unire l'olio e metà farina, sbattere bene in modo che tutto sia ben amalgamato.
Aggiungere tutta la farina e il sale, proseguire con l'aggiunta di acqua facendo attenzione al livello di idratazione, l'impasto deve essere morbido ma non appiccicoso.
Per ultimo inserire il pepe, lavorare sul tavolo per almeno 10 minuti.
Mettere in una ciottola unta di olio e far lievitare un paio d'ore in luogo riparato e coperto con pellicola.
Riprendere l'impasto, dividerlo in due, dare le pieghe ad ogni pezzo, piegandolo su se stesso , e dare infine la forma di due piccoli filoni tozzi.
Lasciare lievitare circa 1 ora .
Con una lametta fare delle incisioni sulla superficie (io ho deciso a croce), e poi pennellarlo abbondantemente con acqua.
Cuocere in forno già caldo a 230°C per 10 minuti, abbassare poi a 190°C e continuare la cottura per 10-15 minuti.

venerdì 14 ottobre 2016

Verdure in agrodolce


Qualche settimana fa ho letto questa ricetta da una cara amica foodblogger, Milena, e siccome stavo proprio cercando una ricetta di Giardiniera, non appena l'ho letta mi sono illuminata.
Avevo già una ricetta simile (qui) che a dire il vero mi soddisfava, ma al gusto risulta piuttosto dolce e non è gradita da tutti.
Ho provato  a prepararla, è molto semplice e pure veloce, l'ho assaggiata il girono successivo perchè un vasetto non era completo, il gusto è ottimo (nonostante manchi di stagionatura) e penso proprio che sia più equilibrata come ricetta rispetto alla precedente.

Grazie Milena, una bellissima ricetta che ho voluto subito pubblicare, per dare la possibità ad altri di preparala in vista dell'inverno, perchè noi crediamo nella condivisione, vero?  ;)




Ingredienti

3,5 Kg di verdure miste tagliate a pezzi :
(carote, fagiolini, peperoni, sedano, finocchi,  cavolfiori, cipolline borrettane)
750 ml di vino bianco
750 ml di aceto di vino bianco
120 g di sale
200 g di zucchero
1 bicchiere di olio evo
3 foglie di alloro, qualche grano di pepe, 2 chiodi di garofano.





Lavare e sterilizzare i vasetti di vetro mettendoli nel forno a microonde, per 5 minuti alla massima potenza, pieni a metà con acqua bollente.
Metterli capovolti su un canovaccio ad asciugare.
 Acquistare i coperchi nuovi, in modo da essere sicuri che non perdano il sottovuoto.

 Mondare le verdure, lavarle e tagliarle a tocchetti (di 3-4 cm), tenendole separate tra loro.

In una pentola dosare il vino con l'aceto, unire lo zucchero e il sale, far bollire e poi iniziare ad aggiungere le verdure in questo ordine:
- carote, cipolle e sedano (cuocere 1 minuto dalla ripresa del bollore)
- cavolfiore e fagiolini (cuocere 1 minuto dalla ripresa del bollore)
- peperone, finocchi (cuocere 3 minuti dalla ripresa del bollore).
Aggiungere infine l'olio, mescolare bene e invasare le verdure ancora calde.

Far riprendere il bollore al liquido rimasto e riempire i vasetti fino ad un paio di cm dall’orlo.
Chiudere i coperchi e lasciare capovolti i vasetti fino a completo raffreddamento.
Conservare al buio in dispensa (meglio aspettare almeno 1 mese prima di consumarle).
Una volta aperto il vasetto conservare in frigorifero e consumare entro un paio di giorni.

mercoledì 12 ottobre 2016

Biscotti al vin santo e nocciole


Questi biscottini li avevo ammirati da Chicca a gennaio, li tenevo a mente, ma non riuscivo mai a trovare il tempo o l'occasione per provare a farli.
Poco tempo fa, dovevo andare da un'amica per il caffè e così mi sono armata di ingredienti (il vin santo era a portata di mano) ed ho agito! Sono stati un vero successo e da allora li ho già rifatti due volte. Come sempre Chicca è una garanzia, quando ho aperto il blog era la mia musa ispiratrice, ultimamente scrive poco e questo è un vero peccato!
Vi lascio questo suo piccolo capolavoro, sono consigliatissimi !





Ingredienti per 36 biscottini


80 ml di vinsanto
80 ml di olio di semi (io di riso)
75 g di zucchero di canna
4 g di lievito
220 g di farina 00
30 g di farina manitoba
100 g di nocciole tritate
1 pizzico di sale
2 cucchiai di uvetta
30g di pinoli
zucchero a velo





Ammollare l'uvetta dopo averla lavata più volte in acqua tiepida per un paio di ore.

Setacciare le farine con il lievito, unire tutti gli ingredienti, tranne l'uvetta (che si romperebbe) e impastare fino ad ottenere un pasta ben amalgamata.

Aggiungere l'uvetta e incorporarla delicatamente (L'impasto avra' la consistenza della pasta frolla).

Staccare dall'impasto piccoli pizzicotti di pasta , della grandezza di una noce e posizionarli sulla leccarda del forno ricoperta di carta forno un poco distanziati tra loro.



Cuocere nel forno caldo a 190° per circa 12 minuti ( attenzione alla cottura non devono essere scuri).

Appena sfornati, passarli nello zucchero a velo e lasciarli raffreddare.







lunedì 10 ottobre 2016

Tacchino croccante ai corn flakes



Buongiorno e buon lunedì!

Qui a Light and tasty oggi si va di Carne! La carne è un elemento essenziale nella dieta, tranne per chi è vegetariano o vegano (e non voglio aprire dispute), è ricca di proteine, ferro, grassi.
L'elevato contenuto proteico è in grado di stimolare la secrezione dell'ormone della crescita, che con il ferro, rendono la carne un alimento di primaria importanza nell'alimentazione di sportivi, bambini, ragazzi, anemici e donne in gravidanza.
Quindi senza innescare considerazioni etiche e filosofiche, e considerando che siamo onnivori, la carne dovrebbe essere presente nella nostra dieta settimanale, la frequenza dipenderà dalle nostre esigenze nutrizionali, e dal tipo di carne (in effetti hanno caratteristiche leggermente diverse).
Questa ricetta che propongo mi è stata segnalata da un'amica ed effettivamente è piacevole, nella sua croccantezza, veloce e pure light!
Volendo, si potrebbe cuocere anche in forno.

Ingredienti per 2 persone

300g di tacchino a fette

100g di corn flakes

1 cucchiaio di olio evo

sale e pepe

verdure





Massaggiare la carne con un filo di olio e lasciarla riposare in frigo per  un paio di ore.
Nel frattempo tritare i corn flakes: metterli in un sacchetto e con le mani schiacciare in modo che si romapano ma non si polverizzino troppo.
Passato il tempo, tagliate a bocconcini la carne, mettere i corn flakes in un piatto piano, fare uno strato omogeneo, posizionare sopra la fettina di carne e schiacciare in modo che si attacchino alla superficie (come impanare, senza utilizzare l'uovo e il pane grattugiato).
Con il resto dell'olio ungere una padella antiaderente, scaldare e cuocere le fettine da entrambi i lati  per circa 5-6 minuti in totale (naturalmente il tempo dipende dallo spessore delle fettine).
Aggiustare di sale e pepe nero.
Servire subito accompagnato da verdure fresche.


Ecco altre proposte:

Filetto di coniglio alle cipolle di Carla Emilia del blog Un'arbanella di basilico

Gulasch suppe col Bimby di Cinzia del blog Cinzia ai fornelli

Crema di peperoni arrosto al rosmarino e yogurt con bocconcini di seitan di Consuelo del blog I biscotti della zia

Petto di pollo al forno con cous cous di mais e verdure fresche di Daniela del blog Mani in pasta qb

Tagliatelle al sugo di papera di Eva del blog In cucina da Eva

domenica 9 ottobre 2016

Pisarei e faso con l'occhio per Quanti modi di fare e rifare


Benvenuti nella mia cucina!!!
Oggi, noi del gruppo di Quanti modi di fare e rifare,  prepareremo i pisarei e faso, un piatto tipico di Piacenza, anzi il piatto che più ci identifica rispetto alle cittò dell'Emilia Romagna. Da piacentina doc, ci tengo in modo particolare a questa ricetta e più volte l'ho pubblicata nel mio blog, dalla ricetta che preparava la mia nonna (che poi sarebbe quella che voi avete seguito), per poi pubblicare quella depositata alla Camera di Commercio per definire la Ricetta Ufficiale, infatti questo piatto ha ricevuto la De.Co. Denominazione di Origine Comunale.
Ma passiamo alla versione che oggi ho preparato per voi.
Per questa ricetta ho fatto qualche ricerca bibliografica ed ho scoperto che essendo un piatto che risale al tempo del Medioevo, veniva cucinato nei conventi per i pellegrini diretti a Roma  (siamo infatti sulla via Francigena), ma aveva come ingredienti i fagioli con l'occhio e il sugo era preparato senza pomodoro.
Infatti sia il pomodoro sia i fagioli (genere Phaseolus) arrivarono a noi dopo la scoperta delle Americhe (qui).
Ho voluto provare ad immaginare una ricetta, con gli ingredienti di allora, il risultato è stato piacevole, una variante da tenere presente... e a voi sono piaciuti i nostri Pisarei?

Ingredienti per 4 persone

Pasta
400g di farina 00
200g di pane grattugiato
20g di burro
acqua calda
sale

Sugo
200g di fagiolini con l'occhio secchi
80g di salsiccia
20g di burro
1 cucchiaio di olio extravergine di oliva
1 spicchio di aglio
1 canna di sedano
1 cipolla
1 carota
prezzemolo
Sale e pepe

grana padano grattugiato

Per prima cosa preparare la pasta: disporre la farina a fontana con all'interno il pane, il sale e il burro, scottare il pane con acqua calda.

Lasciare raffreddare il pane e poi impastare il tutto velocemente, fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico.
Far riposare l'impasto coperto per circa 15 minuti.

Procedere facendo dei piccoli cordoncini di pasta dal diametro di 5mm, assottigliandoli con i palmi delle mani; da questi sottili cilindri, staccare dei pezzetti con le mani e con il pollice modellare a gnocchetto.

Lasciare riposare i pisarei sulla tavola di legno mentre si prepara il sugo.

Mettere in ammollo i fagiolini per una notte, eliminare poi l'acqua e cuocerli in acqua fredda  non salata fino a metà cottura, ma condita con un cucchiaio di olio e una fettina di cipolla fresca.
Preparare poi un soffritto, scaldando burro, cipolla, sedano, aglio, carota tritati, unire i fagioli, e tanti pezzettini di salsiccia, facendoli insaporire a fuoco lento.

Proseguire a fuoco basso fino alla cottura dei fagioli, aggiungendo un poco di acqua se dovesse asciugare troppo, solo al termine aggiustare di sale e pepe

Quando il sugo sarà pronto, lessare in abbondante acqua salata i pisarei, e quando saranno cotti, un paio di minuti dopo che sono venuti a galla, scolarli e condirli con il sugo.

Servire ben caldi, con prezzemolo tritato e formaggio Grana Padano grattugiato.

Con queste percentuali di pane e farina (50%) i pisarei risultano piuttosto morbidi, se preferite una pasta più consistente diminuite il pane anche della metà (25%).



Con questa ricetta partecipo alla rubrica Quanti modi di fare e rifare .

Il prossimo mese ci troveremo il 13 novembre da Clara e Nicola a preparare dei deliziosi amaretti.

Mi raccomando... non mancate!!!!!


martedì 4 ottobre 2016

Tartellette con crema al Grana Padano e pere caramellate alla Malvasia DOC


Queste sono le tartellette che ho preparato e  presentato all'evento Il Giallo della Malvasia, una due giorni di enogastronomia piacentina ospitata nella Corte La Faggiola.
L'evento è stato organizzato da Bloomet ed ha riscontrato un buon successo, i vini piacentini (con Malvasia in pole position) e le eccellenze gastronomiche del nostro territorio sono stati i protagonisti indiscussi.
Il programma è stato ricco e fantasioso: dalla produzione di una forma di Grana Padano in diretta, al preparazione di gelato alla Malvasia con l'azoto liquido, dalle degustazioni guidate ai corsi di cucina per bambini, oltre a tanti cooking shows. Le food blogger piacentine hanno dato il loro contributo, ma al pomeriggio della domenica si è svolta la finale del contest organizzato con AIFB.
Qui troverete tutte le foto dell'evento.
Ma ecco la ricetta che ho cucinato domenica 2 ottobre alle 12 in compagnia di Katia!
Una tartelletta di pate a foncer (impasto tratto dal libro Torte salate), una pasta ideale per sopportare ripieni umidi, con una crema di Grana Padano e pere caramellate alla Malvasia.



Ingredienti per 12 tartellette

Pasta
250g di farina
125g di burro freddo
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di zucchero
1 uovo medio
40ml di acqua ghiacciata


Crema al Grana Padano
25g di burro
50g di farina
400ml di latte
100g di Grana Padano DOP
25g di gorgonzola
pepe nero macinato

1Pera williams non troppo matura
10g di burro
2 cucchiai di zucchero di canna
50ml di malvasia dolce o passito (io Malvasia dolce frizzante Villa Rosalba)

timo fresco
noci tritate

Per la pasta: impastare velocemente la farina con il burro (io ho usato il mixer), unire sale, zucchero e uovo, proseguire con l'impasto infine unire l'acqua ghiacciata, non appena si forma l'impasto, togliere dal mixer (il tutto deve avvenire in qualche minuto), avvolgere con pellicola e mettere in frigo per almeno 1 ora.
Stendere l'impasto con il mattarello a circa 0,3 cm, foderare gli stampini antiaderenti, forare con una forchetta il fondo della pasta, cuocere a forno già caldo a 180°C per 8-10 minuti.
Far raffreddare.

Preparare la crema al Grana Padano: in una casseruola far sciogliere il burro su fiamma bassa, poi amalgamare la farina mescolando bene e cuocendo per circa 1-2 minuti. Fare attenzione a non farle prendere troppo colore (questo impasto si chiama roux). Aggiungere latte precedentemente scaldato, poco alla volta, soprattutto all'inizio cercando di farlo assorbire in modo uniforme (così si evitano i grumi), man mano che si allenta la salsa si può aggiungere quantità maggiori fino a terminare il latte, mantenendo sempre mescolato il composto.
Far cuocere una decina di minuti dalla presenza delle piccole bollicine e infine aggiungere sale, pepe, Grana Padano grattugiato e il gorgonzola.
Far raffreddare.

Affettare le pere dopo averle pelate, sciogliere il burro in una padella, e aggiungere le fette di pera, rosolare un paio di minuti rigirandole, cospargere lo zucchero e attendere che si sciolga.
Sfumare con il vino a fiamma alta per un paio di minuti.
Far raffreddare

Assemblare: Con il sac a poche riempire i gusci di pate a foncer, decorare con le pere e le noci grossolanamente tritate aggiungere un ciuffo di timi fresco (utile a dare colore e profumo).

Servire come aperitivo accompagnate da un bicchiere di Colli Piacentini Malvasia secco DOC.